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27 Marzo 2023 |

Benefit aziendali, come influiscono sull’employee engagement

    L’employee engagement è la misura del coinvolgimento del lavoratore dipendente verso l’azienda per la quale offre le sue prestazioni. Il dipendente che avverte un particolare senso di appartenenza all’azienda e ai suoi valori è molto più produttivo. Se la sua posizione viene percepita come rilevante all’interno di una comunità aziendale, infatti, si sentirà parte integrante dell’organizzazione e, di conseguenza, garantirà un livello di contribuzione  maggiore rispetto a un collaboratore non ingaggiato. 

    Il successo di un business, le sue prestazioni di vendita, l’efficacia dei suoi servizi e la sua reputazione  globale derivano direttamente non solo dalle capacità dei manager e dalla qualità dell’impianto strategico, ma anche dal coinvolgimento dei dipendenti. L’employee engagement, infatti, influenza positivamente l’ambiente di lavoro e la produttività dei membri e incide favorevolmente anche sulla propensione dell’impresa a migliorare la customer satisfaction e a puntare su processi orientati all’innovazione . Il dipendente ingaggiato è maggiormente soddisfatto sotto il profilo lavorativo e più predisposto a trasmettere propositivamente ai consumatori i valori dell’organizzazione, cercando di soddisfare nel migliore dei modi le sue esigenze.

    Purtroppo, la situazione attuale delinea una prospettiva allarmante: esaminando i dati dell’Osservatorio HR Innovation del Politecnico di Milano risulta, in maniera evidente, che dopo la crisi pandemica è aumentato esponenzialmente il numero di dipendenti propensi a ricercare una nuova occupazione. Attualmente, 1 soggetto su 4 ammette che il senso di appartenenza all’impresa è in forte discesa e lo evidenzia il tasso di engagement rate in diminuzione del 16% rispetto al 2020. Parliamo del cosiddetto fenomeno delle Grandi DImissioni , di derivazione statunitense ma ormai dilagante anche in territorio italiano, sia nelle PMI che nelle grandi imprese.

    Alla base di questa tendenza ci sono le nuove necessità e le priorità dei lavoratori dipendenti che ricercano nuovi equilibri lavorativi Si tratta di aspetti che si manifestano tramite l’ambizione delle imprese nel rintracciare un meccanismo di conciliazione tra l’esigenza di personalizzare sempre di più le esperienze lavorative con gli obiettivi imprenditoriali, grazie ad adeguate strategie di talent retention.

    Secondo lo studio seguito da Randstad, Employer Brand Research 2021, le motivazioni primarie che collegano i dipendenti alla volontà lasciare  la propria azienda sono la ricerca di un equilibrio stabile tra vita professionale e personale, un ambiente di lavoro sano, stipendio e benefit vantaggiosi, senza sottovalutare l’importanza di valorizzare il proprio talento e l’indispensabilità della formazione, intesa come lifelong learning.

    LianeCare, in risposta al progressivo avanzamento delle esigenze sociali dei dipendenti, rappresenta l’ ecosistema aziendale  di servizi di people  caring per rispondere alle esigenze, dei dipendenti e dei loro familiari. Parliamo della prima piattaforma di welfare pensata per quelle imprese che decidono di valorizzare il capitale umano in ambiente lavorativo, e non solo: fornisce piani strutturati e modulari di assistenza a tutti i dipendenti impegnati in attività di caring e cura familiare, per promuovere il work life balance e migliorare la motivazione dei lavoratori.

    Benefit aziendali per il coinvolgimento dei dipendenti

    Il welfare aziendale è uno strumento indispensabile per la costituzione di un meccanismo win-win del quale possono ottenere benefici sia le imprese che i dipendenti. Attraverso l’istituzione di un piano di  welfare, infatti, ogni lavoratore dipendente può usufruire di servizi che in base all’articolo 52 del TUIR, sono interamente deducibili per le aziende e  per i dipendenti che ne beneficiano.

    Tra queste  soluzioni welfare si considerano, ad esempio, i rimborsi per spese come Istruzione, Trasporti e Assistenza. Parliamo di spese sostenute da molte famiglie e che ricorrendo alle piattaforme di welfare possono essere, almeno in parte, rimborsate.

    Non ci fermiamo qui: i dipendenti, oltre ai comuni rimborsi, possono infatti chiedere di far versare il loro credito welfare su uno specifico fondo di pensione, altrimenti è possibile anche indirizzare la somma verso le rate del mutuo.

    Extra, benefit, bonus: sono molteplici, dunque, le modalità per descrivere i servizi che l’azienda può fornire ai suoi dipendenti all’interno di un piano di welfare. Indubbiamente, parliamo di interventi che contribuiscono a supportare la fidelizzazione dei dipendenti e l’employee satisfaction e che, indipendentemente dal loro nome, incrementano il grado di produttività  sul lavoro.

    Una buona retribuzione rimane senza dubbio un valido stimolo, ma è soprattutto l’ambiente di lavoro gratificante a rendere il dipendente soddisfatto del suo andamento professionale. L’attenzione rivolta al proprio collaboratore può essere, infatti, ripagata con prestazioni migliori, maggiore produttività ed efficienza e soprattutto un significativo senso di appartenenza all’azienda.

    È proprio la tranquillità, derivante soprattutto dal supporto familiare e professionale e dall’importanza di prendersi cura degli altri, che genera un senso di autorealizzazione, di soddisfazione e di stabilità personale. È quello in cui crede anche LianeCare: umanizzare i luoghi di lavoro, sostenendo  il valore di ogni persona e l’esigenza di sentire accolti i propri bisogni sociali. 

    Tramite la piattaforma in abbonamento, progettata da esperti in campo HR, le imprese rendono disponibili tre piano  di caring aziendale per favorire  una migliore integrazione tra vita privata e professionale dei dipendenti, alimentando l’engagement e generando un’esperienza lavorativa  più gratificante. LianeCare propone soluzioni, dunque, per tutte le esigenze di caring dei dipendenti in un unico spazio digitale dedicato e offre servizi nel campo dell’assistenza domiciliare, della psicoeducazione, del counseling psicologico. 

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